martedì 1 dicembre 2009

Warcraft-dipendente? Fai causa Blizzard!

Il nome di Erik Estavillo non dirà nulla ai più, ma per i grandi produttori di videogiochi deve fare lo stesso effetto delle zanzare in estate: un fastidio continuo ma scarsamente minaccioso.

Estavillo, studente universitario californiano, ha fatto causa a Blizzard Entertainmente per "pratiche commerciali ingannevoli" nel viodeogioco World of Warcraft: avendo creato un mondo virtuale che costringe i giocatori a "camminare o correre a un ritmo lento, richiedendo più tempo del necessario per muoversi da un luogo all'altro" ha indotto in Estavillo una grave forma di dipendenza dal gioco stesso che l'ha trasformato in un alienato non più in grado di agire normalmente nel mondo reale.

Non solo: l'ambiente di World of Warcraft sarebbe "nocivo per molti suoi clienti, che li costringe ad attenersi ad attività di gioco vili e mendaci". Ed ecco perché Estavillo chiede a Blizzard un risarcimento pari a un milione di dollari.

Per sostenere le proprie tesi, lo studente ha incluso nella causa i nomi di alcuni testimoni: Martin Lee Gore, fondatore dei Depeche Mode (in quanto "egli stesso notoriamente triste, solitario e alienato, come è possibile evincere dai brani che ha composto") e l'attrice Winona Ryder (appassionata come Estavillo a Il giovane Holden e per questo in grado di "spiegare il significato dell'alienazione in quel libro e come tale alienazione possa essere trasposta nella vita reale e in videogiochi come World of Warcraft").

Per quanto folli possano sembrare le richieste di Erik Estavillo, rientreranno nella normalità del personaggio apprendendo che nella lista delle aziende già querelate sono presenti Microsoft, Sony e Nintendo.

La prima era stata accusata di avergli causato stress in seguito al malfunzionamento della console Xbox (segnalato dall'apparizione del problema dei "Tre Led Rossi", Red Ring of Death): per riaversi aveva chiesto 75.000 dollari.

Sony, invece, ha osato escluderlo dal PlayStation Network per via del suo comportamento (come previsto dalla licenza) negandogli così i suoi diritti costituzionali (la libertà di parola nella fattispecie): in questo caso la richiesta è stata di soli 55.000 dollari, diventati 180.000 nell'appello seguito al fallimento del primo grado.

Infine la querela rivolta a Nintendo è motivata dalla sparizione dell'Homebrew Channel a seguito di un aggiornamento della Wii: avrebbe interferito nella "ricerca della felicità" di Estevillo, per riprendere la quale aveva bisogno soltanto di 5.000 dollari.

Estavillo non ha mai ottenuto niente da nessuna delle proprie azioni legali, per le quali preferisce non rivolgersi a un avvocato ma agire in prima persona.

Nessun commento: